N. 4 | LASCIA UNA TRACCIA: IL PERSONAL BRANDING OFF LINE

LASCIA UNA TRACCIA: IL PERSONAL BRANDING OFF LINE

Tornare a casa, stanchi, dopo il lavoro. Mangiare, curare i figli per poi accompagnarli nelle loro camere e, forse, stare al loro fianco finché non si addormentano. Poi tornare in cucina, prendere decisioni ordinarie o meno con la propria moglie, andare a cambiarsi e ritrovarsi con lo stesso dilemma: vorrei cambiare lavoro, ma come? E, soprattutto, quando cercare nuove opportunità? Più si cresce professionalmente e anagraficamente e più il tempo diventa la risorsa preziosa che si rincorre minuto dopo minuto. Si dice, ed è corretto, che cercare lavoro sia un lavoro. Richiede energia e, appunto, tempo. Ma si può raggiungere l’obiettivo di essere chiamati a ricoprire una nuova posizione se, prima di tutto, ci si fa conoscere. Spesso l’invio del curriculum vitae è la punta di un iceberg di una conoscenza che deve crescere giorno dopo giorno: si chiama Personal Branding.

Presentare se stessi in luoghi virtuali e fisici è il tema che qui affrontiamo. Con la premessa che off line e on line è un limite labile perché quel che avviene off line trova spazio quasi sempre on line.

Si può incominciare ad avere una identità riconoscibile già cambiando alcuni atteggiamenti nel ruolo che ora si occupa in azienda. Il primo cambiamento di mentalità necessario è che ogni occasione è da ritenere un’occasione indispensabile per sé. Si pensi, ad esempio, a una riunione con un fornitore o con un cliente o un partner. Il biglietto da visita a portata di mano è la prima modalità per posizionare il proprio brand. Chi si è e cosa si fa deve essere trasparente e soprattutto “memorabile”. La partecipazione alle fiere e anche ai corsi di formazione moltiplica la possibilità di stringere rapporti nuovi e interessanti. È chiaro che le relazioni al di fuori dell’ambito lavorativo assumono anche toni più vicini, cordiali: basti pensare ai genitori degli amici dei propri figli, agli insegnanti della scuola, ai giornalisti locali, ai funzionari della biblioteca del proprio quartiere. Il bar, l’associazione di volontariato, la palestra, il sindacato, il partito politico sono i crocevia dove ogni rapporto può portare un significativo cambiamento per sé. Non si deve sottovalutare nessuna occasione per farsi conoscere e conoscere. Il personal branding altro non è che la possibilità di esprimere la propria identità ovunque siamo. L’efficacia degli strumenti off line ne è solo una controprova.

E ORA?…non ti resta che praticare. Se desideri capire come promuovere il tuo Brand per cambiare lavoro e crescere professionalmente, continua a informarti e registrati qui sotto. Potrai scaricare la Guida Gratuita “I 4 Pilastri Indispensabili per affrontare il Mercato del Lavoro”. 

elizabethkirk1

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