È un buon momento per trovare lavoro?
Guardando ai dati sull’occupazione, questo sembrerebbe un momento particolarmente propizio per trovare lavoro. Il primo marzo abbiamo infatti raggiunto un nuovo record occupazionale in Italia, il più alto dal dopoguerra. Questo traguardo è l’ultimo di una serie di successi iniziati nel 2022. Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 6% (5,9%), uno dei valori più bassi degli ultimi 20 anni.*
Grazie ai dati dell’Osservatorio di INTOO, abbiamo potuto rilevare come, nel primo trimestre del 2025, siano state pubblicate sul web quasi 2 milioni di ricerche di lavoro. Si tratta di un numero elevatissimo rispetto alla media annuale (circa tre milioni e mezzo). Solo a marzo, le ricerche si attestano a 800 mila, stabilendo un nuovo record sul singolo mese.**
Il mercato sembrerebbe trovarsi in un momento positivo, con ottime prospettive per chi cerca lavoro. Ma è davvero così?
Trovare lavoro o trovare candidati?
Nonostante questi numeri, molte persone faticano a trovare lavoro e spesso inviano centinaia di candidature senza ottenere nemmeno un colloquio.
Dall’altro lato, quasi un’azienda su due (48,2%) ha dichiarato difficoltà nel trovare candidati per le posizioni aperte. I settori più colpiti sono quelli metallurgici, meccatronici, delle costruzioni, del tessile-abbigliamento-calzature e del legno-arredamento.***
Potremmo pensare che sia solo questione di tempo prima che il mismatch tra domanda e offerta si bilanci e che aziende e candidati riescano a incrociarsi.
La realtà, però, è ben diversa.
Trovare lavoro: le nuove regole del gioco
Il mondo che ci circonda è cambiato e così sono cambiate le regole per la ricerca del lavoro. Prima il mercato era più semplice da approcciare, la professionalità del singolo dettava il successo della ricerca. Non era necessario uno studio approfondito sul proprio posizionamento, sulla propria immagine e sulla possibile concorrenza.
Oggi, invece, si ricercano professionisti in grado di dare qualcosa in più, di saper affrontare la quotidianità come unicità e apportare continuo valore aggiunto all’azienda. Questo sta accadendo anche per ruoli gestionali e operativi, come gli impiegati d’ufficio e gli amministrativi.
È intuibile allora come, con questo cambio di visione, la comunicazione di sé adottata in precedenza non sia più valida. Anche chi è alla ricerca di mansioni a bassa specializzazione deve capire l’importanza di strutturare un personal brand e saperlo comunicare al mercato.
È necessario costruire un’immagine di sé stessi come professionisti e accompagnarla con skills di problem solving e abilità nel dare un contributo valido all’evoluzione aziendale. Un’immagine che deve riflettersi nel curriculum vitae, da personalizzare rispetto a ciascuna diversa candidatura, e nel proprio profilo LinkedIn, social network che ad oggi catalizza lo sguardo sul mondo del lavoro.
LinkedIn: facciamo chiarezza
Parlando di LinkedIn, è necessario essere coscienti che si tratta di un social network professionale. La piattaforma si presenta come un partner strategico nella creazione del proprio personal brand e nelle attività di newtorking con altri professionisti. Non bisogna infatti mai scordarsi quanto la propria rete di conoscenza influisca sulle opportunità che possono presentarsi.
È fondamentale però sapere che non si tratta propriamente di un sito di recruiting o di un aggregatore di offerte. Può davvero aiutare a trovare lavoro, ma bisogna sempre considerare che queste offerte non rispecchiano la totalità delle opportunità presenti sul mercato del lavoro. Oltre a LinkedIn, i canali per arrivare alle aziende sono molteplici (per esempio le agenzie per il lavoro, società di ricerca e selezione, head hunter, …) e vanno utilizzati con coscienza in base a: esperienza, professionalità, settore e ruolo.
Quindi, è davvero un buon momento per trovare lavoro?
Da una parte abbiamo i dati occupazionali che parlano da sé, dall’altra la difficoltà delle aziende nel reperire candidati. Sicuramente, il mondo del lavoro in Italia è molto attivo in questo momento, ma per poterlo navigare con successo, cogliendo ogni opportunità è necessario conoscerne e rispettarne le nuove regole. Ogni candidatura deve essere personalizzata a seconda del contesto e degli obiettivi e la narrazione professionale deve, ad oggi, essere considerata il vero punto di partenza per migliorare la propria efficacia e il proprio appeal.
*ISTAT
**Osservatorio del mercato del lavoro di INTOO
***Unioncamere